Il peso di Grillo sull’informazione

 

 

 

Più che cambiare il Paese, Grillo sta imponendo un cambiamento nel modo di fare informazione in Italia. A lui non interessa parlare ai giornalisti, ma alla gente. Utilizza il blog e Twitter per farlo, anche se usa ancora questi strumenti con una logica da vecchia repubblica della TV, come ha sottolineato Guido Romeo in un articolo dedicato a come Grillo usa la tecnologia.
Per parlare alla gente i politici sono stati abituati a chiamare Ansa, Tg e ad andare da Vespa. Vedi la rimonta di Berlusconi a colpi di comparsate TV. Per raccontare le gesta del “mostro” oggi i giornalisti sono costretti a seguire il suo account su Twitter o leggere il suo blog. Sky qualche giorno fa ha trasmesso la conferenza di presentazione dei grillini mandando in onda la diretta streaming dell’evento. Qualcosa di vagamente simile a un servizio pubblico. Qualcosa di un po’ strano in un mondo in cui si parla di violazione del copyright se ti copio un mp3 su una pennetta Usb. Intanto i giornalisti assistono impotenti allo show.
Nel sistema pensato da Grillo i media vengono costantemente bypassati attraverso l’uso di strumenti tecnologici che consentono di parlare alla gente e costringono i giornalisti a riportare quanto visto, sentito e letto, senza possibilità di porre domande. Democraticamente messi a tacere, con una paradossale coerenza: parlo solo con chi voglio io. Il che tutto sommato è più che lecito, nessuno ha l’obbligo di rispondere alle domande della stampa. A nessuna domanda, a dire il vero, e infatti lui Grillo non risponde quasi mai.
Cercando di innovare il rapporto con la gente il leader del M5S si è limitato a proporre una nuova forma di broadcasting personale. Esattamente come fa Berlusconi con i video messaggi. Basta guardare al suo Twitter: repliche, menzioni e RT durante la campagna elettorale sono stati praticamente assenti. Un piccolo fail nel fail generale dei politici sui social media. I commenti ai post del suo blog sono stati invece cancellati. Leggi tutto “Il peso di Grillo sull’informazione”

Non fatevi ingannare dal voto utile

 

 

“L’appello al voto utile è un inganno”. Questo il messaggio che Antonio Ingroia ribadisce a Perugia, prima tappa della giornata umbra. Nell’affollata sala dei Notari il leader di Rivoluzione Civile aggiunge: “chi sta favorendo il centrodestra è chi si prepara a fare un governo con Monti perché Monti è il centrodestra”.
Questo non esclude, però, convergenze rispetto alla altre forze politiche: “Rivoluzione civile ha il programma più dettagliato e più coerente di qualsiasi altra lista ed è benvenuto chiunque converga sulle nostre posizioni”. Per esempio, una delle priorità di Rivoluzione Civile è la riforma della giustizia: “Abbiamo bisogno di un processo breve e di una prescrizione lunga e dovremmo cancellare le leggi ‘ad personam’ per fare un’efficace legislazione contro i corrotti”.
A una settimana dal voto il leader di Rc è sereno, come dichiara nell’intervista rilasciata nel pomeriggio a TgCom24: “Sto incontrando tanti cittadini con grande voglia di partecipare e di fare quella rivoluzione pacifica che proponiamo – dichiara – sono confortato e rassicurato da quello che vedo e che sento”. Gli italiani, infatti, ascoltano con attenzione quello che Rivoluzione Civile ha da dire, nonostante il sistema dell’informazione e le altre forze politiche stiano cercando di oscurarla: “cercano di escluderci dall`inizio della campagna elettorale anche dai dibattiti Tv. Forse anche Monti ha paura di confrontarsi con i temi e con i contenuti di Ingroia e Rivoluzione Civile”.  E anche Beppe Grillo, che dice di stare dalla parte dei cittadini, non ha una vera proposta politica per Ingroia: “è facile dichiarare a parole di essere contro la Casta, ma in questo momento è grazie alla magistratura che la Casta viene portata alla sbarra. Noi stiamo dalla parte della magistratura che vuole tutelare i cittadini onesti”.
Del resto il primo problema italiano è quello della corruzione e della malapolitica: “l’Italia di oggi ormai è una tangentopoli a cielo aperto – continua Ingroia a Tgcom – ma il merito di aver scoperchiato questa nuova Tangentopoli è della magistratura, mentre Monti è responsabile per non aver messo in piedi dei rimedi adeguati per contrastare la corruzione”. Rivoluzione Civile, invece, vuole ripartire proprio dalla lotta all’evasione, alla criminalità e alla corruzione per far uscire il Paese dalla crisi: “La nostra proposta è di confiscare i patrimoni ai corrotti e agli evasori fiscali. Noi – conclude – abbiamo un obiettivo ambizioso, quello di eliminare la mafia, colpendola nel suo cuore finanziario, contrastando le collusioni con la politica e bloccando la sua diffusione”.

Voto utile: antidoto a Rivoluzione civile!

 

 

Che noia! Tuttavia siamo costretti a parlare ancora di voto utile, (o “inutile”, secondo quello che va raccontando Matteo Renzi, degno erede di Walter Veltroni). Prima di entrare nella “cronaca” delle rappresentazioni indecorose del sindaco di Firenze, cerchiamo di capire bene quello che si cela dietro al tambureggiante messaggio affabulatorio riproposto dal Pd. Crediamo sia utile ricordare come già una volta (proprio grazie allo stesso Walter Veltroni) il “giochetto” del voto utile portò alla contemporanea vittoria di Silvio Berlusconi e al mancato ingresso in Parlamento della sinistra radicale (con il conseguente disastro che ben conosciamo!). L’interrogativo è rimasto aperto ad anni di distanza: ostacolare l’ingresso e la presenza in Parlamento di quella parte di sinistra che comunque avrebbe garantito (anche in caso di sconfitta) un contributo sicuro, non è stato forse come “regalare” già una volta il paese all’uomo che ha preparato la strada che ci ha portato al disastro attuale?  Quello fu il primo tentativo di strumentalizzazione politica fatta attraverso un messaggio fuorviante qual’è quello del voto utile. Vediamo oggi cosa sta accadendo… Anche un bambino capirebbe la situazione che vede Bersani fare di tutto per arrivare ad un accordo politico con la lista centrista di Mario Monti; cosa che, prima o dopo le elezioni, sicuramente avverrà. Non può essere diversamente, anche qualora il centrosinistra dovesse risultare vincitore dalle urne. La scelta sarebbe obbligatoria, sempre che, Bersani e soci, non vogliano ritornare a votare nel breve volgere del tempo. L’annuncio dell’intenzione di votare Ambrosoli al Pirellone dato da una parte dei centristi, ne è chiara dimostrazione; tanto che lo stesso Bersani si lascia andare a dichiarazioni affrettatamente ottimiste ma sicuramente indicative: “Può essere una svolta. Finalmente, fa breccia l’idea del voto utile. Utile per vincere”. Non contento, il candidato premier del centrosinistra salta ogni livello e sposta il discorso sulle politiche: “Bisogna far capire che la partita è tra il centrosinistra e Berlusconi. In Lombardia e in tutta Italia”.   Leggi tutto “Voto utile: antidoto a Rivoluzione civile!”

Nella Cuba del “Che”

 

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Sabato 15 dicembre p.v. alle ore 17,30, nei locali del Circolo PRC Le Sorgenti avrà luogo
l’iniziativa “Leggi di mercato e Socialismo” (La discussione sull’economia nella Cuba del “Che”).