1° Maggio: significato e valori

di Franco Frediani *

  • Comunicato stampa

Come Partito della Rifondazione Comunista crediamo sia non solo importante quanto necessario rilanciare in maniera sentita la cultura del Lavoro e dei valori in esso contenuti. Festeggiare la data del 1° maggio significa porre l’accento sui diritti dei lavoratori, significa sottolineare il diritto di tutti i Cittadini di accedere al mondo del lavoro come sancito dalla Costituzione italiana, significa riconoscere e rilanciare i valori democratici della Stessa. I Lavoratori diventano quindi il simbolo di un valore imprescindibile che le forze conservatrici tentano invece da anni di demolire. E’ chiaro il disegno e la volontà di sostituire il lavoro con il profitto, regolato attraverso l’indirizzo di un mercato condizionato e finalizzato a tale scopo. I comunisti livornesi festeggeranno l’evento del 1 maggio con varie iniziative tra le quali spicca quella promossa e organizzata dal Circolo di Shangay di Via Fratelli Bandiera, che invita la Cittadinanza ad un dibattito sul tema al quale farà seguito il tradizionale pranzo popolare.

* Resp. Dip. Comunicazione PRC Livorno


Pubblicato sul Tirreno di mart.1 maggio:

 

Il circolo Prc di Shangay ha in programma per celebrare la festa dei lavoratori il tradizionale pranzo popolare: ma a causa delle sfavorevoli condizioni meteo, anziché in piazza è ora stato spostato al circolo Arci di borgo Cappuccini, nello stesso edificio della Federazione del Prc. Sarà accompagnato da un intervento sui temi del lavoro e dei diritti dei lavoratori “E’ necessario – si afferma – rilanciare in maniera sentita la cultura del lavoro e dei valori in esso contenuti. Festeggiare la data del 1 maggio significa porre l’accento sui diritti dei lavoratori, significa sottolineare il diritto di tutti i Cittadini di accedere al mondo del lavoro come sancito dalla Costituzione italiana”, proprio quei valori che “le forze conservatrici tentano invece da anni di demolire”.

Riflessioni sulla vicenda dei bidoni tossici

di Tiziana Bartimmo*
(nella foto sotto l’art. pubblicato da Il Tirreno in data 30 aprile)

 

La drammatica lentezza con cui la vicenda del recupero dei bidoni tossici in mare viene gestita dalle autorità competenti e la ormai chiara inadeguatezza dei piani di recupero della società Grimaldi, hanno spinto la Federazione della Sinistra a presentare una mozione in Consiglio Comunale affinchè sia richiesto l’intervento dei sofisticati mezzi in possesso dell’Esercito e della Marina.
il Ministero della Difesa sarebbe così veramente a “difesa” dei territori, della salute dei cittadini, e la gestione del recupero sarebbe fatta dal “pubblico”, con il costo a carico della Grimaldi, perché è strano che il piano antinquinamento  fin ora sia stato gestito da chi ha inquinato. In questo momento non serve più fare polemiche con l’amministrazione, ma le Istituzioni devono operare affinchè questa vicenda non finisca nel dimenticatoio come altre, e devono finalmente riflettere su quanto la questione ambientale sia di fondamentale importanza per il nostro futuro, a partire dalla salvaguardia di quello che abbiamo, ma anche per delineare sul nostro territorio un percorso futuro che veda la consapevolezza che le risorse non sono infinite e che vanno risparmiate e rispettate (anche da attentati alla loro sopravvivenza), e che bisogna iniziare a investire in energie rinnovabili, tutela del territorio, e prodigarsi per il cambiamento degli stili di vita, che farebbe bene all’ambiente, ma anche all’occupazione.
Diventa quindi difficile condividere alcune scelte fatte sul territorio, come quelle sul rigassificatore che, oltre a problemi di sicurezza, rappresenterà una fonte certa di inquinamento, se non altro per le tonnellate di cloro che verranno versate in mare, o progetti di discariche sulle colline, o ipotesi di mega centrali a biomasse che non rispetterebbero il concetto di filiera corta, o ancora idee di megatermovalorizzatori. Tutte scelte motivate solo da interessi economici sulle quali l’amministrazione dovrebbe riflettere e avere il coraggio di dare segnali. Per questo la vicenda dei bidoni è paradigmatica: tutti si prodigano, Sindaco compreso, a dire che non c’è pericolo “immediato”, ma in futuro? Quando le sostanze ormai fuoriuscite dai bidoni si disperderanno nel mare ed entreranno a far parte della catena alimentare e dell’ecosistema marino? saremo allora altrettanto sicuri? E’ così come per le altre scelte, è ora che bisogna pensare alle conseguenze future, affinchè idee come “Santuario dei cetacei” “Parco delle colline” “tutela del territorio” “tutela dei cittadini”non siano solo parole sulla carta, ma prospettive di bellezza e di salute.

* Capogruppo PRC-PDCI in Consiglio comunale di Livorno

Bidoni tossici: mozione presentata al Consiglio comunale

di T. Bartimmo, L. Cosimi

 

Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio Comunale

Oggetto: mozione sui bidoni tossici

Visto il drammatico ritardo con cui procedono le operazioni di recupero dei bidoni tossici dispersi nel mare
della Gorgona
Vista la necessità di dare impulso alle ricerche per non fare cadere questa grave vicenda nel dimenticatoio
Vista l’incapacità della Società Grimaldi di dare risposte adeguate alle legittime richieste dei territori
Si chiede al Sindaco di farsi promotore verso le autorità competenti (Prefettura e Capitaneria) di richieste
per mettere in azione mezzi sofisticati dell’esercito e della Marina per il recupero e l’analisi dei bidoni
tossici i cui costi dovrebbero essere sostenuti dalla Grimaldi.

Per il Gruppo consiliare PRC-PDCI
Tiziana Bartimmo   Lorenzo Cosimi

Livorno 30 aprile ’12

 

 

 

25 Aprile in… video

Località Cisternino

 

Saluto del segretario della Federazione di Livorno Lorenzo Cosimi

 

Intervento di Claudio Grassi – Resp Dipartimento della Comunicazione – PRC Nazionale

 

Analisi sulla Gauche alle presidenziali francesi

da Giornalismo Partecipativo *

Soffermiamoci su di un aspetto particolare del primo turno delle presidenziali francesi. È andato bene o male il candidato del Front de Gauche Jean-Luc Mélenchon con il suo 11% abbondante dei voti e quattro milioni di francesi che lo hanno votato? Nei titoli dei giornali, che giustamente si soffermano sull’imminente ballottaggio, sull’incollatura di vantaggio di François Hollande su Nikolas Sarkozy e sull’agghiacciante trionfo dell’ultradestra di Marine Le Pen, Mélenchon viene liquidato spesso come delusione. Ma è proprio così?
Partiamo dalle definizioni. Definiamo per comodità “sinistra radicale” tutte quelle candidature collocabili alla sinistra del Partito Socialista. In Francia, come spesso nel mondo, non esiste quella beota corsa italiana ad un centro politico nominalistico. Sarkozy è destra, Hollande è sinistra e ciao.  Nelle elezioni presidenziali del 2007 la sinistra radicale ottenne circa l’8.5% dei voti. Spiccò il solo Olivier Besancenot che ottenne 1.3 milioni di voti, pari al 4% dell’elettorato. Dietro di lui i vari Buffet, Laguiller, Schivardi e Bové si suddivisero il resto. In particolare la candidata ufficiale del Partito Comunista Marie-George Buffet non arrivò al 2%.
Dopo quel passaggio viene fondato il Fronte delle Sinistre che, sempre per comodità, collochiamo a sinistra del partito socialista e a destra del mondo trotskista, dal quale provenivano Besancenot e Laguiller, riunito nel Nuovo Partito Anticapitalista. Nel 2009 il Front de Gauche si presenta alle elezioni europee. La novità cambia i rapporti di forza dentro la sinistra radicale francese e il Front de Gauche (che ingloba il PCF) supera il 6%, eleggendo 5 parlamentari, superando il Nuovo Partito Anticapitalista (4.8%, nessun eurodeputato). Leggi tutto “Analisi sulla Gauche alle presidenziali francesi”

Art. 18: intervento in Consiglio comunale di Livorno

di  Tiziana Bartimmo *

 

Questa vicenda segnerà uno spartiacque nel rapporto fra partiti e sindacato e fra partiti, da quando è stata presentata la mozione sono cambiate alcune cose, ma in peggio,  e resta invariata l’impostazione contro i lavoratori.
La CGIL fino a ieri aveva fatto bene attestandosi sulla posizione che l’art. 18 doveva essere difeso nel suo nucleo fondamentale, in coerenza con la propria storia.
Da oggi, secondo alcune dichiarazioni, sembra aver subito la linea liberista del Governo Monti e dell’Europa, accettando in parte la mediazione raggiunta dal PD invece di portare avanti le proprie ragioni, creando anche fratture profonde al proprio interno, in primis con la FIOM di Landini , ma anche con personaggi del Direttivo  quali Rinaldini e Nicolosi, le cui dichiarazioni sono estremamente critiche.
Cercherò di restare calma, e di essere breve, perché la discussione sulla riforma del lavoro meriterebbe altri toni e altri tempi.
Prima di tutto siamo di fronte a una colossale manipolazione dell’informazione, informazione cattiva che a tutti i costi ci vuole fare apparire come indispensabili e ineludibili le ricette del Governo Monti, come se non ci fosse alternativa: noi non possiamo che ripetere che questo governo tecnico è un governo di destra, neanche eletto, che sicuramente non sta dalla parte della gente, quella normale, quella che vive vite faticose e normali, e che tutti i provvedimenti presi lo hanno dimostrato, e neanche questa ultima “manutenzione” dell’articolo 18 ci può fare cambiare idea.
Resta la mistificazione di un governo che reitera il falso concetto che la mancanza di investimenti delle imprese straniere, e anche italiane, in Italia sia imputabile all’art. 18, continuando clamorosamente a negare i reali problemi (la corruzione, la mafia, la mancanza di infrastrutture, le tasse, i tempi preistorici della giustizia), e facendo scelte che non aiutano né la crescita né la ripresa.
Si continuano solo ad attaccare in modo ideologico il mondo del lavoro e i lavoratori.
Tra l’altro Monti ha anche dichiarato che il reintegro, con il nuovo testo sull’art. 18, si farà solo in casi “estremi ed improbabili”, se ce ne era bisogno, una conferma del fatto che il nuovo testo proposto non va bene, queste 2 parole chiariscono ogni equivoco e il PD sembra felice di questa presa in giro; tanto per rimanere su nuovo testo: se il licenziamento è illegittimo deve essere ripristinata la situazione precedente, se a fronte di un atto illegittimo non viene obbligatoriamente ripristinata la situazione precedente, ma questa può essere sostituita da un indennizzo, siamo di fronte ad un obbrobrio logico e giuridico.
Basta con questi giochetti, l’articolo 18 non solo non si deve toccare, ma va esteso a tutti! Leggi tutto “Art. 18: intervento in Consiglio comunale di Livorno”