I soldi della parata del 2 giugno ai terremotati: scriviamo al Presidente della Repubblica

da web.rifondazione.it

 

Egregio Presidente Giorgio Napolitano

Lei ha chiesto ai giovani di aprire porte e finestre, anche qualora le trovassero chiuse.
Le chiediamo con tutto il rispetto di dare l’esempio: apra porte e finestre alla solidarietà; trasformi il 2 giugno da festa della Repubblica militare a festa della Repubblica solidale.
Annulli la parata, che l’anno scorso era costata 4,4 milioni di euro e che secondo il ministero della Difesa quest’anno costerà quasi 3 milioni di euro.
Quei denari siano investiti in opere di solidarietà con la popolazione stremata dal terremoto e quei contingenti chiamati a sfilare vengano utilizzati nelle zone bisognose di aiuti.

# Si può fare: nel 1976 la parata fu sospesa in occasione del terremoto del Friuli.

Inviamo una mail a:

presidenza.repubblica@quirinale.it

Quirinale.it: https://servizi.quirinale.it/webmail/

 

Governare il commercio, oltre il liberismo. Iniziativa FDS alla Circ. 4

di Franco Frediani *

Si è svolta venerdì 25 maggio nei locali della Circoscrizione 4 di Via Menasci, l’iniziativa sul commercio, a partire dall’ambito Cittadino. Sono intervenuti Paolo Marini, Presidente della Commissione Lavoro al Consiglio regionale toscano; Massimo marini, Coordinatore sindacale della Confesercenti di Livorno, e Marco Ghezzani della segreteria FILCAMS CGIL di Livorno. Al centro del dibattito, al quale ha fatto seguito l’intervento di diversi esponenti della Federazione della Sinistra Locale, l’ormai famigerata politica improntata sulle liberalizzazioni e partorita dal governo Monti. La netta contrarietà a questo decreto ha raccolto l’espressione unanime di presenti. Nella disamina fatta non è stata trovata traccia della minima utilità o di tratti positivi riguardanti questo provvedimento; l’ennesimo pescato dal cilindro magico del governo presieduto dall’ex Rettore della Bocconi.
Massimo Marini ricordava che il terreno delle liberalizzazioni era stato già “dissodato” con i primi interventi fatti dall’allora ministro Bersani; ma quello attuale ha sicuramente inasprito una situazione che tocca molti aspetti della vita dei Cittadini.  “Cambieranno i modelli inter-relazionali tra gli stessi paesi europei; così come sta cambiando lo stile di vita degli stessi Cittadini”. Ma l’aspetto più preoccupante, come sottolineava Marco Ghezzani, è quello della condizione dei lavoratori del settore. Lo stesso sindacato non nasconde le difficoltà nell’arginare la forza d’urto che l’imprenditoria che sostiene la grande distribuzione ha potuto mettere in campo senza lasciare scelta o adeguati incentivi ai lavoratori. Basta pensare alla ridicola percentuale di maggiorazione economica riconosciuta per una giornata di straordinario domenicale che non supera il 30% rispetto a quella ordinaria. Probabilmente l’aspetto più inquinato e meno riconosciuto, come è stato poi ripreso anche negli interventi esterni, riguarda l’ambito culturale. Lo spazio concesso alla grande distribuzione sta cambiando radicalmente le abitudini di vita dei Cittadini.  Leggi tutto “Governare il commercio, oltre il liberismo. Iniziativa FDS alla Circ. 4”

Vicenda Solvay: interrogazione di Monica Sgherri

CONSIGLIO REGIONALE DELLA TOSCANA
GRUPPO CONSILIARE “FEDERAZIONE DELLA SINISTRA – VERDI”

 

Vicenda Solvay. Interrogazione di Monica Sgherri in Regione. Sgherri: “tutelare sia l’ambiente che l’occupazione. Necessario massimo impegno nel prossimo accordo di programma per adeguati interventi  compensativi dell’utilizzo della risorsa idrica e soprattutto per ridurne l’utilizzo con appositi interventi migliorativi”.

Firenze, 24 maggio. Vicenda Solvay. Interrogazione di Monica Sgherri in Regione. Partendo dal presupposto che vadano tutelati nel contempo gli aspetti ambientali e occupazionali legati all’attività dell’azienda sul territorio toscano, l’interrogazione – spiega la capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” si focalizza – in merito ai numerosi risvolti che l’attività industriale di Solvay ha – sulla necessità che – in vista del prossimo accordo di programma – sia posto il massimo dell’impegno affinché vi siano certo adeguati interventi compensativi in merito all’utilizzo della risorsa idrica per scopi industriali ma soprattutto che si punti ad interventi tesi a ridurne l’utilizzo. Riduzione da ottenersi prendendo in considerazione interventi che ottimizzino il suo utilizzo nell’ambito del processo produttivo di Solvay. Ed inoltre si compia ogni sforzo – ovviamente per quanto di  competenza – per far sì che quanto corrisposto in particolare da Solvay per lo sfruttamento minerario sia effettivamente impiegato sul territorio. Un percorso di definizione – conclude Sgherri – dell’accordo di programma che deve vedere adeguato coinvolgimento delle istituzioni e delle comunità locali.

Atti dell’interrogazione in ordine di pagina (1-4, da sinistra verso destra)
[clicca sulle immagini per ingrandire ]

Il grande assente al casinò della finanza

di Guido Rossi *

 

Esistono oggi alcuni “credo”, a matrice quasi religiosa, che governano il mondo e che hanno i loro devoti sacerdoti, i quali anche di fronte alle evidenze contrarie dell’attuale depressione economica, continuano a predicarne le virtù.
Tra questi quello più fallimentare, come ormai è noto, è il credo del libero mercato che si autoregola, e della selvaggia deregolamentazione della finanza collegata alla speculazione.
La teologia degli economisti, che ben tollera i paradossi, va ora coniugando austerità e crescita, pur dopo aver incautamente sostenuto che anche dalla sola austerità e dal rigore può nascere la crescita. Mi perdonerà il lettore se, annoiato da queste teologie, mi prendo la libertà di definire i due ultimi termini, che paradossalmente si vogliono accomunare, chiamando in causa il divino Nicolò Cusano, come un caso tipico di «coincidentia oppositorum», cioè la coincidenza degli opposti. Questa in sé e per sé si rivela ben lungi dal risolvere i problemi economici, politici e sociali che travagliano il mondo. E rischia invero di peggiorare ulteriormente la situazione attuale che continua ad avvitarsi su se stessa.
Non è allora il caso di continuare ad attribuire la colpa ad altri, come si fa in Europa con la Grecia ed ora anche Barack Obama con l’Europa, laddove quel che succede nel mondo è dovuto soprattutto alla speculazione finanziaria, le cui istituzioni portanti non sono ancora state messe in discussione e continuano ad essere protette coi denari dei contribuenti dal «nuovo capitalismo di Stato», come l’ha definito Eric Hobsbawm. Preliminare ad ogni programma di crescita è allora una seria riforma del capitalismo finanziario, così come fece il New Deal dopo la grande depressione del 1929. Ma purtroppo di F.D. Roosevelt non mi pare di riscontrarne nessuno fra i leader politici mondiali. Mi basterà allora un esempio, fra i tanti che si potrebbero fare, che riguarda il cuore e la natura intima della globalizzazione finanziaria, all’origine delle sempre più gravi diseguaglianze mondiali. Leggi tutto “Il grande assente al casinò della finanza”

Lo Stato non risarcirà più per le calamità naturali

di Elena Arrisico *

 

Il nuovo decreto legge n.59, che riforma la Protezione Civile, stabilisce che lo Stato non pagherà i danni provocati da catastrofi naturali a case, aziende o qualsiasi altra struttura danneggiata. I cittadini dovranno fare da soli e premunirsi per tempo di una relativa polizza di assicurazione, specialmente se vivono in zone a rischio.
Le calamità naturali – terremoti, alluvioni, tsunami e chi più ne ha, più ne metta – saranno, dunque, a carico del cittadino, che dovrà far ricostruire l’edificio crollato o danneggiato a sue spese, come spiega chiaramente il decreto legge: “Al fine di consentire l’avvio di un regime assicurativo per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali sui fabbricati a qualunque uso destinati, possono essere estese tutte le polizze assicurative contro qualsiasi tipo di fabbricato appartenente a privati“. Decisione presa per “garantire adeguati, tempestivi ed uniformi livelli di soddisfacimento delle esigenze di riparazione e ricostruzione. Cosa che lo Stato non può più permettersi per cronica carenza di fondi“.
Decisione, come minimo, curiosa dato il recente emendamento bipartisan approvato dalla commissione Affari Costituzionali del Senato, che prevede il fondo per gli eventi imprevisti e, dunque, anche per le calamità naturali. Leggi tutto “Lo Stato non risarcirà più per le calamità naturali”

Replica all’intervento di Y. De Filicaia su Il Tirreno del 18 maggio

di Alessandro Trotta *

 

In queste ore drammatiche per il barbaro attentato di Brindisi che getta il paese nello sgomento e nella preoccupazione, è giusto prima di tutto chiedere che vengano consegnati alla giustizia i criminali responsabili.
La politica combatte questi episodi anche non facendosi condizionare dalle strategie destabilizzanti, ma cercando di trovare la strada per far uscire il nostro paese dal pozzo senza fondo in cui sta precipitando.
Per queste ragioni, pur in una giornata di lutto come questa, intendo replicare al segretario del PD livornese, che evita di rispondere al merito dei contenuti del nostro documento e capiamo la sua difficoltà.
Al di là – infatti – del ben più complicato dibattito interno al PD, il problema non sono le adesioni formali di Bersani al programma di Hollande, ma i fatti.
Hollande ha vinto su una proposta che respinge la logica dei tagli (e il “fiscal compact”), chiama severamente gli alti redditi a contribuire, riduce l’età pensionabile, rivendica l’intervento pubblico nell’economia e sulla finanza.
Certo andrà poi verificata nei fatti, ma è o no l’esatto opposto di quanto ha determinato il PD e la strana maggioranza di governo? È o no un’alternativa secca al fallimento a quel liberismo su cui l’esecutivo Monti ancora s’attarda? Con tutto il suo fardello insopportabile per lavoratori e pensionati: controriforma delle pensioni, tagli pesanti alla spesa pubblica e agli enti locali, aumento della pressione fiscale sui redditi medio-bassi, attacco allo Statuto dei lavoratori e menomazione dell’impianto già deficitario degli ammortizzatori sociali, totale assenza di politiche attive per battere la crisi e la disoccupazione. Leggi tutto “Replica all’intervento di Y. De Filicaia su Il Tirreno del 18 maggio”