Referendum regionale sulla sanità: da Rossi schiaffi alla democrazia

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – SEGRETERIA REGIONALE TOSCANA
tagli_sanitaSulla legge di (contro) riforma della sanità regionale pensavamo di averle viste tutte da parte di Rossi e della sua maggioranza, invece al peggio non c’è fine, continuano infatti con gli schiaffi alla democrazia!

Dopo aver infatti presentato una nuova proposta di legge allo scopo unico di evitare il referendum (richiesto da 55 mila toscani e alla cui raccolta, come PRC toscano, abbiamo fattivamente contribuito). Imposto un approvazione velocissima della proposta di legge con consultazioni fatte per email ed osservazioni in cinque giorni.

Dopo aver più volte palesemente violato le più basilari regole del Consiglio per impedire la discussione degli emendamenti, di merito, delle opposizioni, tra cui la maggior parte di SI Toscana A Sinistra, siamo adesso all’auto mutilazione, da parte del PD, di un terzo della proposta di legge della Giunta, oltre 50 articoli su una legge di 150, pur di vanificare gli emendamenti presentati dalle opposizioni.

Insomma pur di impedire il referendum, terrorizzati dal fatto di perderlo perché è sempre più evidente ai cittadini toscani dove veramente sta andando la sanità toscana: privatizzazioni, ticket altissimi, liste di attese lunghissime, sono pronti a tutto.

Ma oltre allo schiaffo evidente alla democrazia sorge spontanea la domanda: ma che serietà può avere una proposta dalla quale per esigenze di bottega si possono stralciare parti così rilevanti? Insomma in nome a rendere impossibile il pronunciamento popolare e gli emendamenti son pronti a realizzare “aborti” legislativi ancor peggiori dei precedenti!

Segreteria Regionale Toscana di Rifondazione Comunista

Inaugurazione Circolo Porto

Sabato 19 dicembre 2015, ore 17:00, tutte/i invitati al brindisi per l’inaugurazione della nuova sede del Circolo Porto “Eugenio Bellandi” di Rifondazione Comunista! La sede è in p.zza Unità d’Italia 8 (Palazzo del Portuale)

Su AAMPS, comunicato congiunto di Buongiorno Livorno e Rifondazione Comunista

aampsSulla crisi di AAMPS assistiamo da giorni ad uno scambio di accuse tra PD e M5S. Noi pensiamo che tutte e due le parti abbiano delle responsabilità. Il PD è responsabile delle gestioni che hanno portato AAMPS nell’attuale condizione. Il Movimento 5 Stelle è responsabile di non aver saputo affrontare per tempo la situazione, muovendosi in modo tardivo e privo di prospettiva.

Noi però non vogliamo prendere parte a questi scambi di colpi, che servono solo la logica della propaganda. Noi vogliamo parlare delle possibili vie d’uscita dalla situazione. La nostra riflessione su una possibile soluzione del caso AAMPS parte da alcuni punti cardinali:

– I lavoratori, sia di AAMPS che dell’indotto, devono essere tutelati;

– i beni e servizi pubblici devono stare in mani pubbliche, a beneficio della collettività, e non essere gestiti secondo l’ottica del mero profitto privato;

– la gestione del ciclo dei rifiuti deve tendere alla logica “rifiuti zero”, il che per Livorno significa anche essere in condizione di potere arrivare a liberarsi dell’inceneritore.

Muovendo da queste premesse, guardiamo alla situazione di AAMPS nel più ampio scenario del complesso dei servizi di pubblica utilità del nostro territorio. Le partite dell’acqua e del gas potrebbero presto finire in mano ad ACEA e a Toscana Energia, e abbiamo visto con la proposta di Iren subito rilanciata dal Pd come la fragilità della nostra azienda di igiene ambientale possa fare gola a facili appetiti privati. Il rischio più forte a cui siamo di fronte è a un arretramento del Pubblico su tutta la linea. Noi siamo convinti che gli enti locali debbano mantenere voce in capitolo nella gestione dei servizi essenziali per meglio tutelare occupazione, sostenibilità delle tariffe, salute ed economia del territorio. In altre realtà del Centro Nord esistono ottime esperienze pubbliche.

Preso quindi atto della più volte sbandierata volontà del M5S di tenere fuori AAMPS da RetiAmbiente, a questo punto ci chiediamo se si stia ragionando su eventuali aggregazioni di servizi a stretto controllo pubblico. Se qualcuno abbia preso in considerazione l’ipotesi. I tempi adesso sono quelli che sono: troppo tempo è stato perso, specie considerata la pesantezza dell’eredità delle passate amministrazioni. Ma la partita non può ancora dirsi chiusa. Certo, serve una chiara volontà politica di giocarla fino alla fine. C’è?

Buongiorno Livorno e Rifondazione Comunista

Campagna nazionale PRC “I SOLDI CI SONO!”: sabato 21, tre gazebo a Livorno

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Il Partito della Rifondazione Comunista ha lanciato una campagna nazionale, “I SOLDI CI SONO!“, e anche a Livorno portiamo avanti questa parola d’ordine.

La crisi economica è stata usata per togliere diritti a lavoratori, pensionati, studenti. Mentre i capitalisti continuano ad arricchirsi con la speculazione finanziaria e mettendo le mani su beni e servizi pubblici, le condizioni di vita della maggior parte di noi sono peggiorate ulteriormente. Noi mettiamo in discussione il discorso secondo cui la classe lavoratrice deve sacrificarci perché non ci sono soldi. Noi diciamo: I SOLDI CI SONO!

Secondo l’ultimo rapporto dell’Ocse il 20% più ricco della popolazione possiede il 61,6% della ricchezza totale, il 20% più povero non ne possiede che lo 0,4%.
E’ chiaro che per noi andrebbe ripensato radicalmente il sistema capitalista di produzione e consumo. Ma anche nel contesto di questo sistema si possono ridistribuire le risorse, ad esempio con una vera lotta all’evasione fiscale, con una tassa patrimoniale sui ricchissimi, tagliando le spese veramente inutili come grandi opere e spese militari. Con le risorse così liberate si potrebbe lottare contro la disoccupazione, salvaguardare il sistema sanitario, abrogare la controriforma delle pensioni ed altro ancora.

Per presentare alla città il nostro punto di vista su questi temi, la mattina di sabato 21 novembre abbiamo organizzato tre presidi: uno a porta a mare in P.zza Mazzini, uno a Coteto in Via Toscana, e uno in Via Strozzi. Oltre al materiale della campagna I SOLDI CI SONO! porteremo anche la nostra solidarietà ai lavoratori dei supermercati, in lotta per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali.

Sul rinnovo del contratto nella grande distribuzione e il licenziamento della sindacalista USB:

Il settore della grande distribuzione organizzata è l’ennesimo comparto a risentire pesantemente degli attacchi ai lavoratori portati avanti dal capitale per mano delle associazioni padronali e del governo Renzi.
Nel silenzio che sempre più spesso copre questi attacchi, lo scorso sabato 7 novembre i lavoratori di categoria hanno scioperato per il mancato rinnovo del loro contratto nazionale per il quale sono in trattativa da oltre 22 mesi.
I padroni dei supermercati vogliono ottenere una riduzione dei salari, l’eliminazione di 32 ore di permesso retribuito, la sterilizzazione di 13esima e 14esima ai fini del calcolo del TRF e ritorno a 40 ore di lavoro a fronte di un aumento della flessibilità gestita unilateralmente dalla aziende.
Senza entrare nel merito dei fatti è evidente che il licenziamento di Sara Catola, delegata sindacale USB di Unicoop Tirreno, nient’altro è che la conseguenza pratica di un clima radicalmente mutato a sfavore dei dipendenti all’interno di tutti i luoghi di lavoro. In questo contesto, i lavoratori e le lavoratrici più esposti a causa della loro attività politica e sindacale sono solo la punta di un iceberg di ben più vaste proporzioni. Quotidianamente vittime di soprusi, ingiustizie e provvedimenti disciplinari assolutamente sproporzionati rispetto all’entità dei fatti contestati, viviamo sulla nostra pelle il modello di società individualistica che i capitalisti hanno cucito per noi.
Rifondazione Comunista lancerà nei prossimi giorni una mobilitazione nazionale a sostegno del rinnovo contrattuale dei dipendenti della GDO, un passo per ricreare le condizioni culturali affinché i livornesi, invece di aspirare a scegliere tra Coop ed Esselunga, possano tornare a coalizzarsi contro chi li affama ogni giorno di più.

Francesco Renda
Segretario federazione livornese Partito della Rifondazione Comunista

FUORI TUTTI!

Consegnate in regione le firme per il referendum

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I Toscani hanno alzato la loro voce contro la trasformazione della Sanità Pubblica voluta da Rossi-Saccardi e dal PD per darla in mano ai privati!

Stamani in Regione le oltre 55.000 firme raccolte per il Referendum sulla legge Regionale n°28 del 2015 sono state consegnate al Presidente del Consiglio Regionale dopo i reiterati ostacoli burocratici ma non solo frapposti dal PD.

Anche i Livornesi lo hanno fatto con oltre 4.000 firme e il Comitato Livornese per la Difesa della Sanità Pubblica, che in questo mese ha organizzato la raccolta delle firme, esprime la propria soddisfazione e invita i Livornesi a partecipare alla campagna referendaria che si aprirà in vista del voto in primavera

per il Comitato Livornese per la Difesa della Sanità Pubblica,
Marcello Lenzi

Livorno, 4 novembre 2015