Lavoratrice sospesa per un “like”: inaccettabile!
A Livorno una lavoratrice è stata sospesa 5 giorni dal fast food “Porca Vacca”: i dirigenti non hanno gradito un suo “like” su un contenuto facebook che documentava un presidio sindacale di fronte al fast food, organizzato per denunciare i problemi lamentati dai dipendenti. È inaccettabile!
http://www.senzasoste.it/livorno-sospesa-lavoro-un-like-facebook/
Auguri al nuovo segretario della CGIL di Livorno
Rivolgo a nome di Rifondazione Comunista i complimenti al nuovo Segretario Generale della CGIL di Livorno, Fabrizio Zannotti. Nell’attuale situazione economica livornese si tratta di un compito straordinariamente impegnativo, che crediamo saprà affrontare con l’attenzione che ha sempre dimostrato ai diritti dei lavoratori, alla difesa dei valori democratici e antifascisti e ai bisogni del territorio.
Convinti che sarà un importante interlocutore per la nostra forza politica, offriamo la più sincera collaborazione per ogni iniziativa a favore di disoccupati, lavoratori e lavoratrici – precari o meno – e pensionati, e facciamo a lui e alla nuova Segreteria i migliori auguri di buon lavoro.
Francesco Renda – Segretario PRC Livorno
Conferenza stampa unitaria sulla questione dell’uso dei bacini
#BuongiornoLivorno, Rifondazione Comunista, Ass. Alba, Ass. Oltre Per Livorno: fronte unico sulla questione dell’uso dei Bacini.
Questo il contenuto della conferenza stampa unitaria tenuta stamane presso il Molo Mediceo di Livorno:
Oggi ci siamo trovati qui perché abbiamo sentito forte la necessità di individuare azioni chiare e su queste fare luce, sollecitando le amministrazioni a perseguire obiettivi di maggiore sostenibilità per la città.
La vicenda del comparto delle riparazioni navali e dei bacini è la drammatica eredità economica, urbanistica e sociale che oggi ci troviamo ad affrontare dopo che per l’ennesima volta la città non è riuscita a capitalizzare, per se e per i territori circostanti, l’enorme valore costituito dalle sue infrastrutture e dalla sua industria. Riteniamo necessario che la politica si assuma la responsabilità di sostenere un comparto economico che potenzialmente aveva ed avrebbe potuto essere ancora oggi una fonte di reddito per migliaia di livornesi.
I punti principali:
Non possiamo perdere il pieno uso di una importante infrastruttura per il porto così come quella dei bacini nella loro piena potenzialità
Si è lasciato andare in malora un complesso straordinario di bacini, soprattutto il bacino in muratura, uno dei più grandi del Mediterraneo. In questa fase storica per la città è necessario avere il coraggio di modificare equilibri consolidati e riaffermare il ruolo centrale dell’ente locale nell’ambito dello sviluppo socio economico portuale ed dei bacini.
Vogliamo che venga fatta chiarezza: l’AP non ha adeguatamente vigilato sul degrado dei bacini, mentre la loro chiusura ha causato la dispersione di una professionalità che ora non c’è più.
Il plusvalore derivante dal fatto che tale bacino è uno dei due più grandi del Mediterraneo ci convince della irrinunciabilità ad un suo uso completo, tanto più se si tiene conto della tendenza internazionale alla costruzione di navi sempre più grandi. Il progetto Darsena Europa ne è una conferma.
Sicuramente i bacini non vanno solo assegnati ma devono essere sfruttati al massimo e per questo devono essere completamente ripristinati, compresi spazi a terra e vie di accesso, senza necessariamente stravolgere il PRG. Se comune ed AP possono e condividono l’opportunità di fare una variante, questa non può riguardare solo la Bellana.
Il nuovo bando prevede delle limitazioni che potrebbero essere superate: in tal senso ci sono opinioni anche nettamente diverse fra gli imprenditori che devono essere valutate con trasparenza e competenza.
Il livello di avanzamento del progetto di residenzialità intorno ai bacini del Mediceo non è chiaro da sempre, così come i progetti della proprietà al riguardo. Ancora non è stato costruito niente e sicuramente esistono margini di concertazione sul tema. Devono essere escluse ulteriori operazioni immobiliari scelleratamente già consentite. Le abitazioni già edificate in Via Edda Fagni nel progetto erano ad uso foresteria a servizio del porto turistico previsto nel Porto Mediceo, diversamente da quanto risulta oggi. I margini di pianificazione devono essere sfruttati per favorire al massimo l’utilizzo efficace dei bacini e dei moli.
L’accesso da terra all’area dei bacini richiede una viabilità adeguata a trasporti anche eccezionali, che non è pensabile transitino dall’area pregiata del lungomare (varco alla Bellana). Va da se che l’accesso viario all’area di servizio ai bacini deve essere libera da condizionamenti.
Vorremmo infine portare all’attenzione l’opinione pubblica su un punto cruciale: l’incoerenza fra il mancato ripristino del bacino grande ed il vincolo autorizzativo relativo al Rigassificatore OLT, situazione che mette a rischio un aspetto importante del piano della sicurezza del porto e la sostenibilità della piattaforma off shore.
Il ruolo dell’Amministrazione Comunale è primario nelle decisioni insieme a quello dell’Autorità Portuale, basta rinvii e rimandi
L’amministrazione Comunale non ha un ruolo secondario nelle decisioni sullo sviluppo e sul piano urbanistico del Mediceo ruolo che funzionalmente si può esplicitare attraverso il Piano Strutturale che stiamo aspettando ed il nuovo ruolo nel Comitato ristretto dell’AP.
Nonostante una sorta di “vuoto legislativo locale” dell’attuale Regolamento Urbanistico per l’area dei bacini, appiattita sul piano portuale, il Comune in base alla nostra costituzione ha la responsabilità dello sviluppo sociale ed economico di tutta la popolazione per quanto di sua competenza ed in base al principio di sussidiarietà che prevede la cooperazione tra gli Enti, Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni.
La riforma dei Porti non ha tolto prerogative ai sindaci che siederanno con un proprio delegato nel comitato ristretto: è stata istituita l’Autorità di Sistema del Tirreno Settentrionale che vede Livorno sede porto capofila dell’AdSP. Il porto di Livorno e quello di Piombino sono interessati da cospicui investimenti nell’adeguamento delle loro infrastrutture portuali, viarie e ferroviarie. La speranza è che nell’attività dell’AdSP si realizzi una visione sistemica che eviti di creare situazioni di concorrenza fra i due scali soprattutto sul tema delle riparazioni navali.
No ad un rilancio occupazionale senza tutele e sì ad una maggiore qualità del lavoro
Chiediamo maggior sicurezza in porto sia in termini di piani di emergenza che di garanzie per i lavoratori e, non ultimo, l’apertura di un osservatorio sulla qualità della lavoro per la formazione e la tutela dei lavoratori, proprio in vista delle prossime gare ed appalto.
Il rapporto fra porto e territorio non può limitarsi al solo aumento dei volumi di traffici. Ad oggi la logistica non è altro che l’appalto di servizi che già venivano prodotti con la differenza che le guerre al ribasso peggiorano i livelli dei servizi e le condizioni sociali dei lavoratori.
A tal proposito occorre che in esso sia esplicita la richiesta di garanzia per chi vi verrà impiegato e che nei bacini si rispettino inderogabilmente i vincoli sia di sicurezza e tutela dei lavoratori sia di tutela dell’ambiente. Quest’ultima attiene alla salute dei cittadini sulla quale è tenuto a vigilare il Sindaco.
La qualità del lavoro che si va ad offrire oggi è decisamente sbilanciato verso una minore qualità e sicurezza al lavoro. Prendere quello che viene pur di creare lavoro è una scelta perseguita da molti anche in politica, ma lo sfruttamento, la mancanza di sicurezza, non possono essere ammissibili.
Buongiorno Livorno – Rifondazione Comunista – Ass. Alba – Ass. Oltre Per Livorno
Video dalla conferenza stampa, da FotoNewsLivorno e BazziNews
Sull’analisi della situazione livornese de “la Repubblica”
Abbiamo letto con interesse l’analisi politica su Livorno di Matteo Pucciarelli “Livorno, i giorni del disincanto…” pubblicata da La Repubblica, utile se non altro affinchè i riflettori sulla tragedia occupazionale e sociale della città restino accesi almeno nell’anniversario della fondazione del PCI proprio nella nostra città. Ci troviamo però assolutamente in disaccordo con l’impostazione generale dell’analisi.
Prima di tutto ci sembra di leggere un salto temporale non indifferente, vorremmo infatti ricordare a Matteo Pucciarelli che per quasi 20 anni, a partire dall’inizio degli anni 90, Rifondazione Comunista aveva in città un consenso a doppia cifra, un radicamento territoriale analogo a quello di PDS-DS-PD e che, probabilmente, se a tutt’oggi una coscienza valoriale di sinistra permia la maggior parte del tessuto cittadino, forse il merito è nostro molto più di quello che Pucciarelli immagini.
In secondo luogo, l’identificazione del declino del PD con quello della città ci sembra azzardato oltre ogni limite ed assolutamente ingeneroso verso quella che viene definita sinistra radicale. Questa è definita tale solo perché “Il Partito” è ormai un soggetto politico antilavorista e sostanzialmente di centro-destra, mentre il PD cittadino, almeno in termini di consenso percentuale, ci sembra goda ancora di ottima salute. Evidentemente, di materialisti storici in giro ne devono essere rimasti davvero pochi… perché, se così non fosse, sarebbe palese la responsabilità del PD nell’affossamento di questa città.
Il lavoro è cambiato, è vero, ma ciò non significa che non debba creare identità, appartenenza e sopratutto conflitto. Questo è stato il gioco sporco del PD, non altro. Aver capito che, per sfruttare il lavoro, non è necessario restare aggrappati ai mezzi di produzione, ma semplicemente dar libero sfogo all’individualismo capitalista, diffondendo immagini di immense possibilità che per essere colte richiedono solo flessibilità e l’abbandono di diritti che invece proteggevano dal baratro verso il quale stiamo sprofondando. Uno su mille ce la fa cantava Gianni Morandi, adesso i 999 se ne sono accorti e ne stanno dando la colpa giustamente al PD.
Questo è il nostro punto di ri-partenza, perchè noi siamo i 999 e lo saremo sempre, in ogni epoca storica.
Francesco Renda
Segretario federazione livornese Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
1921-2017, I FIORI E LE RADICI!
La giornata di commemorazioni inizierà alle 9:00, quando ci troveremo al cimitero dei Lupi per un omaggio alle compagne e ai compagni che non sono più tra noi.
Per festeggiare il 96° anniversario della nascita del PCI, dopo il corteo cittadino che parte alle 15:00 dal teatro Goldoni, ci troviamo alle 17:30 al New Revolution 360 (di fronte al Teatro San Marco) per un aperitivo con la lettura di testi poetici e politici dalla storia del comunismo italiano e internazionale!