Venerdì 2 giugno tutti a Camp Darby per dire NO AI TRENI DELLA MORTE!

Venerdì 2 giugno alle 10:30 tutti di fronte a Camp Darby per dire NO AI TRENI DELLA MORTE!

Proprio mentre la riconversione ad uso civile della base di Camp Darby sembrava essere stata accettata da una larga convergenza politica e sociale, ecco che scopriamo l’esistenza di un accordo, già sottoposto al vaglio del parco di S. Rossore, per importanti opere di ampliamento operativo dell’insediamento americano.

La maggior parte dei mezzi che, con la nuova linea ferroviaria e navigabile, transiteranno verso Camp Darby vedranno nel porto di Livorno il loro snodo principale, riproponendo tutta la nostra aerea come un obbiettivo estremamente sensibile.

Dobbiamo smetterla di illuderci che gli interessi americani siano anche i nostri interessi, questa operazione giova solo a loro e nuoce gravemente a tutti i cittadini.

Le armi ed i mezzi che transiteranno da Livorno, anche grazie al nuovo servizio Ro-Ro della Liberty Lines, andranno principalmente in medio oriente, ad alimentare l’arsenale dei principi sauditi e del golfo che sono tra i principali sostenitori di movimenti fondamentalisti e che continuano ad agire nella più totale impunità, firmando anzi ulteriori contratti d’acquisto a seguito della visita del Presidente americano di pochi giorni fa.
Ci rifiutiamo di assecondare un meccanismo vizioso che, come conseguenza, avrà solo morte con le conseguenti maree umane che si getteranno nel Mediterraneo per fuggire da fame e orrore.

Chiediamo al sindaco di Livorno di esprimersi pubblicamente contro il progetto nella sua veste di garante della salute e dell’incolumità dei livornesi, e di attivarsi urgentemente con le istituzioni competenti affinché questo progetto di ampliamento non veda mai la luce.

Da parte nostra ci opporremo con tutti i mezzi possibili insieme alla Rete Civica Livornese contro la Nuova Normalità della Guerra ed a tutti i cittadini livornesi, e non, che vogliono la pace per il nostro territorio.

 

Atto vandalico al circolo PRC Colline

Rifondazione Comunista è stata vittima di un nuovo atto vandalico. Ignoti hanno staccato e portato via, dalla sezione Colline-Stazione-Coteto in via di Salviano 53, la targa all’esterno del portone d’ingresso. L’insegna era stata posta a memoria dello storico compagno Naretto in occasione dell’anniversario della sua morte. Naretto era ben conosciuto nel quartiere e ricordiamo ancora con ammirazione il suo attaccamento al Partito; la soddisfazione della famiglia per il nostro piccolo gesto commemorativo è ancora viva nella nostra memoria. Infangare la memoria di Naretto è un atto vile e codardo verso tutti i livornesi, per questo l’ennesimo spregio politico del quale siamo vittime questa volta ci fa ancora più male. Mario “Naretto” Chiellini rappresentava lo spirito più alto di una politica che non c’è più, la sua militanza era partecipazione vera e disinteressata, di quella capace di dare un senso profondo alla nostra democrazia, della quale sentiamo ogni giorno la mancanza e della cui assenza generalizzata vediamo le amare conseguenze.

Dopo il recentissimo furto nei locali della sezione Livorno Sud “Francesco Della Capanna”, ci domandiamo adesso se il reiterarsi di queste azioni possa avere una matrice politica. E’ innegabile che nella nostra città si siano ormai sdoganati comportamenti e atteggiamenti di aperta intolleranza e xenofobia e che la militanza politica sia considerata un disvalore anziché un pilastro a garanzia della tenuta della Repubblica. Sia i militanti sia i dirigenti di Rifondazione Comunista sono tutti volontari. Prendeteci per pazzi ma crediamo ancora che un altro mondo sia possibile e siamo in prima linea a ricordarlo, per questo siamo pronti a sostenere le consguenze delle nostre idee, esattamente come faceva Naretto.
Ci manchi Naretto e ripristineremo al più presto il tuo ricordo visibile anche se, finchè esisteremo, sarai sempre nei nostri cuori!


Francesco Renda
Segretario Federazione livornese Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea


targa_colline_divelta
targa_colline_

1 maggio: solo politiche nuove e radicali restituiranno centralità al lavoro!

Coumunicato e videomessaggio del Segretario della Federazione livornese del PRC Francesco Renda sul 1 maggio.

Solo politiche nuove e radicali restituiranno centralità al lavoro!

Sembra impossibile credere che la crisi della città e della provincia di Livorno non trovi un fondo. Ad ogni primo maggio siamo condannati a ripetere che la situazione è peggiore dell’anno precedente. Lo sprezzante atteggiamento padronale ottocentesco della vertenza Grandi Molini Italiani è l’ennesima novità della quale non sentivamo assolutamente il bisogno. Cosa dovremmo festeggiare questo primo maggio? La rilevanza costituzionale del lavoro sembra parola vuota, la dignità umana e sociale che dal lavoro deriva e che è riconosciuta dal primo articolo della nostra Costituzione, è ormai lettera morta di fronte alla realtà che le politiche del PD e delle altre destre hanno creato.

Questo primo maggio non dobbiamo interrogarci sul lavoro che non c’è, ma dobbiamo trovare il coraggio di ammettere che dalla nostra crisi economica, diventata crisi sociale, usciremo solo con politiche nuove e radicali. Riequilibrando la disparità di reddito da lavoro e capitale, andando a prendere i soldi laddove si trovano, dal profitto, senza paura che questo possa scoraggiare gli imprenditori, una storiella che ha arricchito pochi e distrutto la vita di molti. Riequilibrare il potere contrattuale dei lavoratori rispetto alla parte datoriale con un reddito universale, affinché il lavoro non diventi schiavitù. Infine, invertire la privatizzazione dei servizi pubblici.

Primo maggio significa che non ci sono privilegi, ma solo diritti non ancora riconosciuti. Buon primo maggio a tutt*!

Francesco Renda
Segretario Federazione livornese Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Solidarietà ai lavoratori della Grandi Molini

La nostra solidarietà ai lavoratori della Grandi Molini e dell’indotto che hanno saputo far fronte al peggior atteggiamento padronale da parte dell’azienda, il cui esercizio è ormai libero perché strutturale all’economia che il PD e le altre destre hanno costruito. I lavoratori hanno purtroppo subito un ricatto del quale purtroppo pagheranno il prezzo salato. Il nostro obiettivo è fare in modo che le aziende non possano derogare ai, già magri, strumenti di sostegno al reddito disponibili. Siamo tornati ad una contrattazione ottocentesca che distruggerà completamente il nostro tessuto sociale ed alla quale ci potremmo sottrarre solo con misure radicali per riequilibrare un potere contrattuale dominato dal datore di lavoro. Non è più derogabile l’istituzione di un reddito universale da finanziare con il profitti del capitale.

Materiale su prospettive dell’economia portuale

Mercoledì 5 aprile si è svolto a Livorno il “2° Forum Nazionale sulla Portualità e la Logistica – Portualità, trasporto marittimo, logistica: l’Italia che cambia nel mondo che cambia”. Mettiamo a disposizione dei lettori del sito del materiale che pensiamo sia utile per chi vuole contribuire ad una riflessione sulle prospettive dell’economia portuale:

Aggiungiamo inoltre, sempre sul tema:

Queste alcune delle presentazioni che sono state discusse durante il Forum:

Forum_logistica