Come ogni 25 Aprile, anche a Livorno Rifondazione partecipa alle celebrazioni per il 25 aprile! Ora e sempre Resistenza!



Andrea Romiti, capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Livorno, afferma:
“La Costituzione ha dei principi di democrazia, libertà e uguaglianza. E’ antifascista e anticomunista. Nella Costituzione non c’è la parola antifascista, ma i principi sono quelli antifascisti e anti comunisti”.
Lo sfacciato revisionismo di Romiti è gonfio di menzogne. La nostra Costituzione non ha nulla di anticomunista.
Il Partito Comunista Italiano è stato una forza determinante sia nella lotta di liberazione contro nazisti e fascisti, sia nella stesura della Costituzione e nella definizione dei suoi principi e del suo dettato.
Il Presidente dell’Assemblea Costituente era Umberto Terracini, comunista (presiedette anche la sottocommissione sull’organizzazione costituzionale dello Stato). La nostra Costituzione porta la sua firma, la firma di un comunista, assieme a quella del Capo dello Stato Enrico De Nicola e del Presidente del Consiglio dei ministri Alcide De Gasperi. 104 su 556 deputati della Costituente erano comunisti.
Noi, come ogni anno, saremo alle celebrazioni del 25 aprile con le nostre bandiere rosse con falce e martello, e per il resto dell’anno, portiamo l’antifascismo nelle rivendicazioni e nella lotta politica di ogni giorno. Invitiamo tutta la cittadinanza a fare altrettanto!
La multinazionale della telefonia Vodafone ha presentato nel nostro paese un piano di “esuberi” che riguarda complessivamente 1.003 lavoratrici e lavoratori su 5.598.
Nella sede di Ospedaletto (Pisa) sono coinvolti 97 dei 271 dipendenti attuali: oltre un terzo. Sono 97 persone che in molti casi lavorano lì da oltre vent’anni, in maggioranza con funzioni di assistenza clienti.
Riteniamo inaccettabile che, ancora una volta, da parte delle aziende si mascheri la ricerca del profitto dichiarando una crisi che viene scaricata sui lavoratori.
Noi diciamo che Vodafone deve ritirare immediatamente i licenziamenti e ridefinire il riassetto che richiede nel suo piano industriale.
Noi diciamo che il governo deve accogliere velocemente la richiesta delle organizzazioni sindacali di aprire un tavolo di settore, perché quello che succede in Vodafone è solo il più recente sviluppo di una situazione aggravata dall’assenza di una vera programmazione economica statale. Tutto il comparto delle TLC, strategico e fondamentale per l’innovazione tecnologica, ha bisogno di misure programmatiche strutturali tese anche a valorizzare ed espandere l’aspetto occupazionale.
Invitiamo le amministrazioni locali di Livorno, Pisa e dei comuni vicini, dove vivono i lavoratori del centro Vodafone di Ospedaletto e le loro famiglie, a prendere posizione in questo senso e a sostenere la difesa dell’occupazione in territori già colpiti da una pesante deindustrializzazione.
Invitiamo tutta la cittadinanza a sostenere le lavoratrici e i lavoratori Vodafone nel proseguimento di questa vertenza, dando ancora più forza e risalto alle iniziative che verranno da loro messe in campo.
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Federazione di Pisa
Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, Federazione di Livorno
Oggi alle 12:00 i compagni di Rifondazione Comunista Collesalvetti (promotori della lista La sinistra di Collesalvetti) assieme a Cittadini in Comune per Collesalvetti terranno una conferenza stampa a Stagno per denunciare i dubbi sulla procedura di taglio di circa 100 alberi su 300 nella pioppeta che sorge in un’area di proprietà di ENI.
Con le altre forze del Coordinamento Livornese per il ritiro delle missioni militari all’estero e le tante altre realtà cittadine e persone che hanno promosso e sostengono l’iniziativa, lunedì 27 marzo eravamo davanti all’Accademia Navale per manifestare contro l’evento “La civiltà del mare” organizzato da Marina Militare, CNR e Fondazione Leonardo, il colosso dell’industria bellica italiana.
Al convegno in Accademia si era collegato da remoto il ministro della difesa Crosetto, tra gli altri ospiti c’era il ministro della Protezione civile e del Mare Nello Musumeci insieme a esponenti dello Stato Maggiore della Difesa, vertici del mondo industriale e accademico strettamente legati alla ricerca e alla produzione militare.
Noi siamo stati in piazza per respingere la politica di guerra.
Il mare non è un sito industriale, estrattivo, militare. Il mare non deve essere un cimitero, ma un luogo condiviso dai popoli, com’è stato per secoli, in cui siano favorite e rafforzate le operazioni di soccorso da parte di qualunque imbarcazione. Diciamo sì a un mare vivo e pulito, sì alla cultura della pace! Difendiamoci dalle armi!
Sabato 25 marzo una nostra delegazione era tra le migliaia di partecipanti al corteo “Liberiamo Gkn” a Firenze. Continuiamo a sostenere la lotta, le istituzioni tutte potrebbero chiudere questa vicenda in cinque minuti, facendo quello che 17mila firme hanno chiesto: stipendi, cassa integrazione e intervento pubblico legati ai nostri piani industriali e allo scouting pubblico!
Sosteniamo la lotta dei lavoratori della Gkn fino alla vittoria perché il suo esito ci riguarda tutte e tutti. quelle/i che non si rassegnano alla devastazione sociale prodotta dal neoliberismo.