Le idee immortali di Martì

di Fidel Castro

Solo qualche giorno fa, una persona amica mi ha inviato il testo di una dichiarazione dell’impresa Gallup, famoso istituto d’indagine degli Stati Uniti. Mi sono messo a sfogliare il materiale con la naturale sfiducia verso l’informazione bugiarda ed ipocrita che solitamente è impiegata contro la nostra patria.
Era un’inchiesta sull’educazione, nella quale era compresa Cuba,  che normalmente è ignorata. S’analizzava la situazione in quattro zone del mondo: Asia, Europa, Africa ed America Latina. In alcuni aspetti erano aggiunti diversi paesi dei Caraibi.
Prima domanda: i bambini del tuo paese sono trattati con dignità e rispetto? Risposta positiva: Asia 73 per cento; Europa 67 per cento, Africa 60 per cento, America latina 41 per cento. Comprendendo i paesi caraibici, Gallup riferisce che ad Haiti solo il 13 per cento delle persone ha risposto affermativamente a questa domanda.

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Sinistra modello Nichi

di Marco Damilano

da L’espresso

Il progetto di Costituente. L’accordo con Fava. Il dialogo con Veltroni. La strategia di Vendola per conquistare la leadership del partito. E rilanciare le alleanze  Il presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano con Nichi VendolaPer la sinistra è necessario ripartire dalle periferie, si è detto, e Nichi Vendola dà il buon esempio. Lunedì 19 maggio, per lanciare la candidatura alla segreteria di Rifondazione comunista, il presidente della Puglia ha scelto i tavolini tondi della discoteca romana Alpheus, di fronte al Gazometro, nel quartiere Ostiense prediletto dal regista turco Ferzan Ozpetek. Qui, come fate ignoranti, lo hanno ascoltato al buio per un’ora e 18 minuti l’ex segretario del partito Franco Giordano, l’ex sottosegretario Alfonso Gianni, l’ex vice-ministro degli Esteri Patrizia Sentinelli: i nuovi extraparlamentari.

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Elezioni dell’11 maggio 2008: la Serbia resiste

di Enrico Vigna – Portavoce del Forum Belgrado Italia

su L’ERNESTO

Si va verso un governo di unità nazionale dei partiti non asserviti agli interessi stranieri dell’occidente.

Risultati

Secondo i dati della Commissione elettorale della Repubblica di Serbia questi sono i risultati finali delle elezioni tenute l’11 maggio:

la lista “Per una Serbia europea” di B. Tadic ha ottenuto il 38,44 per cento dei voti, ovvero 102 seggi;
il Partito Radicale Serbo il 29,36 per cento dei voti, ovvero 78 seggi;
la lista “Partito Democratico di Serbia – Nuova Serbia” di V. Kostunica ha ottenuto l’11,59 per cento, ovvero 30 seggi;
il Partito Socialista di Serbia – Partito dei pensionati uniti di Serbia – Serbia Unita il 7,60 per cento dei voti, ovvero 20 seggi;
il Partito Liberal democratico di Cedomir Jovanovic 5,24 per cento, ovvero 13 seggi.

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Rifondare la sinistra comunista per fare più forte tutta la sinistra

di Haidi Gaggio Giuliani

A Genova i processi sul G8 stanno per terminare; incontro uno dei giovani che si è speso in questi anni in difesa di 25 capri espiatori. “E dopo che cosa farai?” gli chiedo. “Non lo so, andrò in montagna, a coltivare la terra”, mi risponde, amaro. Penso che coltivare la terra sia un’ottima cosa, se si tratta di una scelta, ma non se è determinata da una disillusione.
Sera al circolo del Partito: dei vecchi compagni discutono animatamente. “Abbiamo perso perché ci hanno tolto questo”, sbotta uno di loro, la mano aperta su una bandiera con falce e martello. Penso che i simboli sono importanti perché ci rappresentano, parlano delle nostre idee e della nostra storia; penso che è possibile anche rinunciare ad un simbolo, quando storia e idee sono talmente affermate da non avere più bisogno di carta d’identità; ma nella voce di questo compagno c’è la rabbia di chi si sente derubato, gli sono state tolte le parole che conosceva, non gli sono stati dati altri strumenti.
Leggo nella lista ligure: “Il vuoto politico di questi mesi ha fatto sì che io mi senta sempre più un corpo estraneo e solo, rischiando a volte di non sapere se faccio cose giuste”.

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Gramsci ci aiuta ancora

Lettera di un gruppo di intellettuali sulla “crisi italiana”

A partire dagli anni Novanta, Gramsci in Italia è stato forse studiato, quando non rimosso, ma non valorizzato per l’utilità politica che il suo metodo di pensiero, le sue domande e le sue categorie di analisi ancora rivestono. Come si forma un nuovo senso comune? Come reagire allo straordinario processo di passivizzazione che attraversa le società occidentali? Come ripensare il nesso egemonia-democrazia? Come si costruisce il movimento storico sulla base della struttura? Quali sono i termini, oggi, di una riforma intellettuale e morale? Il deficit di cultura gramsciana nel dibattito politico odierno consiste soprattutto nell’aver smesso di porsi tali domande. Non ovunque è così. Ad esempio in America latina queste sono domande ben presenti e vive nel dibattito politico.

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Prima di tutto vennero a prendere gli zingari…

 

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me

e non c’era rimasto nessuno a protestare.

Bertolt Brecht