Gruppo consiliare PRC-PDCI: Intervento sul nuovo ospedale

Sulla problematica del nuovo ospedale la questione di metodo, trattandosi di una grande opera che investe un nuovo progetto di città, diventa sicuramente una questione non formale.
E per aprire alla partecipazione dei cittadini non bastano certo gli sms, malgrado la buona volontà di qualche mezzo d’informazione locale.
Ci aspetteremmo che il Comune consentisse di aprire una seria fase di discussione, il più coinvolgente possibile a partire dalle istituzioni (dove i cittadini hanno eletto i loro rappresentanti, fra cui le circoscrizioni). Punto di partenza indispensabile è non discutere su dichiarazioni stampa ma avere gli atti e le proposte nero su bianco.
L’oggetto della discussione dovrebbe essere quale assetto dei servizi sanitari si ha nella testa per garantire il diritto alla salute dei cittadini, per sopperire ai bisogni della città, eliminare le liste di attesa, innalzare la qualità (talvolta deprecabile) dei servizi.
Purtroppo il Sindaco, fin dall’inizio, ha già dato tutto per definito, aree, date di scadenza, ecc.
Eppure nonostante tutta questa sicumera i tempi di consegna della documentazione si sono dilatati, evidentemente la scelta è così debole da temere ogni forma di confronto a partire dai fatti.

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Comunicato stampa sulla decisione dell’ATO in merito alle bollette dell’acqua

Quanto sta accadendo con gli aumenti tariffari dell’acqua è frutto di una concezione privatistica che oramai ha interessato anche la gestione di un bene primario come è l’acqua che non può essere considerato come una merce.
Oltre a quanto denunciato, ne dà testimonianza tutta una serie di problemi che danno il senso di una distanza dalle necessità e dai bisogni dei cittadini. Abbiamo infatti assistito a ripetuti disservizi nei confronti degli utenti; alla chiusura di un numero imprecisato di contatori giustificata da presunti utenti morosi che spesso non si sono rivelati neanche tali. Abbiamo assistito ad una totale chiusura difronte alle richieste dei servizi sociali di evitare la chiusura dei contatori alle famiglie più indigenti. Ci domandiamo e ASA si rende conto che l’acqua non è un bene come un altro ma un bene primario per la vita di tutti. Avere l’acqua in casa è un diritto inalienabile per qualsiasi persona sulla terra non un lusso per pochi.
Tutto questo è successo essenzialmente per un atteggiamento compiacente da parte dei Comuni che oggi è arrivato ad approvare la prassi di aumentare le bollette per spalmare su tutti i cittadini le morosità: un aumento che i quotidiani stimano intorno al 4%. E’ una cosa assolutamente inaccettabile. In un momento di crisi come quello attuale in cui tutti gli enti sono impegnati a mettere in campo risorse a sostegno delle famiglie, gli stessi enti approvano l’aumento delle bollette dell’acqua?
Sarebbe necessario che l’ATO rendesse chiari i criteri con cui vengono determinate le tariffe e, soprattutto, in quale modo riesce a contemperare la copertura dei costi, con la garanzia del diritto per tutti all’accesso all’acqua e con un piano tariffario che premi i bassi redditi e i consumi parsimoniosi di una risorsa preziosa come è l’acqua.
Perchè non si è imposto ad ASA di presentare il “Piano di ricerca e riduzione delle perdite” necessario per evitare di dover incorrere nelle sanzioni prima di occuparsi di aumentare le bollette. Non è il caso che gli errori causati da una gestione inefficiente non siamo più fatti ricadere indiscriminatamente sui cittadini?
Prendiamo atto che l’unico comune ad aver avuto il coraggio di opporsi a questa logica promossa da ASA è stato il Comune di Collesalvetti. Speriamo che sia il capofila di un nuova politica delle risorse idriche da parte di tutte le amministrazioni della provincia.

Michele Mazzola
Federazione PdCI Livorno
 
Alessandro Trotta
Federazione PRC Livorno
 
Alessandro Favilli
Federazione PRC Val di Cornia

Comunicato stampa solidarietà studenti in lotta di GC e FGCI

La Federazione Giovanile dei Comunisti Italiani e i Giovani Comunisti solidarizzano e saranno al fianco degli studenti livornesi che lunedì 26 ottobre scenderanno in piazza per manifestare contro la “controriforma” al sistema dell’istruzione voluta dal Governo Berlusconi.
La crisi economica provocata dalle politiche neoliberiste che governi e padroni di tutto il mondo hanno portato avanti in questi anni prosegue ed i suoi effetti si fanno sempre più evidenti. Di fronte a tutto questo il governo delle destre taglia i fondi alla scuola pubblica e statale, oltreché a tutti i servizi pubblici essenziali. I licenziamenti hanno raggiunto livelli vergognosi, i lavoratori continuano ad essere coloro ai quali si vuole far pagare questa crisi.
Le lotte dello scorso anno hanno dimostrato la reale forza e la decisa volontà degli studenti; le loro rivendicazioni per un’istruzione pubblica, statale, gratuita, universale, democratica e di qualità, sono anche le nostre.
Oggi sono in campo anche i lavoratori, solo portando avanti la lotta in modo unitario, con l’unità  tra gli studenti ed i lavoratori è possibile vincere. Le esperienze italiane ed europee di questi mesi lo stanno dimostrando.
 
Basta con il caro-libri, con i tagli indiscriminati all’istruzione e all’edilizia scolastica. La scuola-azienda che questo modello di sviluppo e questo governo propone porteranno solo al peggioramento della scuola. L’obiettivo è quello di creare una scuola di classe, di serie A per i figli dei ricchi e di serie B per quelli dei poveri. Ci batteremo, insieme a tutti coloro che vorranno, affinché questo non avvenga. Lotteremo per questo anche contro i tagli al personale, 150.000 lavoratori della scuola (tra docenti e personale amministrativo) in tre anni saranno licenziati. Nella sola provincia di Livorno, solo in quest’anno, perderemo oltre 200 posti di lavoro nella scuola.
 
Livorno, 22 ottobre 2009
 
Niccolò Gherarducci – Coordinatore provinciale Giovani Comunisti
Giacomo Serini – Coordinatore provinciale Federazione Giovanile Comunisti Italiani

COMUNICATO STAMPA – Basta repressione, libertà per i compagni!

La politica fascista e repressiva sta avanzando ormai da tempo,si è imposta ancora una volta domenica 11 ottobre a Pistoia con l’arresto ingiustificato di due compagni del MOVIMENTO ANTAGONISTA LIVORNESE e di un altro compagno.

Come giovani comuniste/i livornesi chiediamo, vista l’evidente estraneità dai fatti dei compagni, l’immediata scarcerazione di coloro che sono le vittime di queste vicende.

A pochi giorni dalle sentenze sui fatti di Genova, dove si puniscono con pene esemplari i ragazzi e le ragazze che manifestavano contro il G8 mentre si assolvono i mandanti di quella che – a detta di alcuni appartenenti alle forze dell’ordine – fu una “macelleria messicana“, l’episodio di Pistoia si fa ancora più grave e significativo.

Non solo non si impedisce la nascita e la proliferazione di gruppi fascisti – come tra l’altro prescrive il nostro ordinamento giuridico – ma addirittura, e purtroppo non è un caso isolato, si vanno a colpire persone che ogni giorno lavorano e lottano per la promozione delle libertà, dell’uguaglianza e che agiscono proprio nello spirito della nostra Costituzione.

Ancora una volta la pomposa macchina repressiva dello Stato ha inteso colpire degli innocenti, dei compagni, per difendere indegni fascisti che fanno dell’odio e della xenofobia la loro ragione di vita. La presenza di un consigliere comunale del PdL in quella sede conferma che il cordone ombelicale tra neofascisti e destra istituzionale non si è, ma era prevedibile, ancora rotto

I comunisti e le comuniste hanno fondato col sangue di migliaia di compagni e compagne questa Repubblica e hanno firmato la Costituzione repubblicana, ricordiamo in proposito che Umberto Terracini, Presidente dell’Assemblea Costituente, era comunista; deve essere chiaro che lotteremo oggi più di allora per difenderla e farne rispettare le leggi.

I Giovani Comunisti di Livorno esprimono la loro massima solidarietà ai compagni/e Alessandro, Elisabetta e Alessandro ingiustamente arrestati e lotteranno affinché risulti immediato il loro rilascio.

LIBERI TUTTI E LIBERI SUBITO!!!

Giovani Comunisti Livorno

Comunicato Stampa PRC Pistoia

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – FEDERAZIONE DI PISTOIA

Il fatto accaduto alla sede del movimento neofascista Casa Pound è radicalmente estraneo alla nostra cultura e al nostro modo di intedere le battaglie culturali e politiche. Simili eventi alimentano un clima deletereo per la nostra città, con il solo risultato di regalare visibilità ad un movimento, Casa Pound, che per quello che ci riguarda esprime una cultura e un progetto politico antidemocratici e autoritari che rigettiamo senza mezze misure.

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Piena solidarietà ai compagni e alle compagne del Movimento Antagonista Livornese

     
Rabbia, sconcerto, preoccupazione, sono questi i sentimenti che ci sentiamo addosso, dopo la notizia dell’arresto delle compagne e dei compagni dell’Officina “Il Refugio” a Pistoia, anche per le modalità con cui è stato eseguito.
Per noi che li conosciamo bene, per avere spesso condiviso con loro molte battaglie, è come avessero arrestato due appartenenti al nostro Partito: la stessa rabbia, lo stesso sconcerto, la stessa preoccupazione.
E proprio perché li conosciamo, perché risulta evidente l’assoluta mancanza di elementi a loro carico e perché certi della loro estraneità ai fatti accaduti alla sede di Casapound, non possiamo che sentire puzza di un’operazione politica, volta ad allargare la strategia repressiva nei confronti delle forze antifasciste, antagoniste e comuniste che già troppo ha colpito nel nostro paese in questi anni.
Per questo chiediamo il rilascio immediato degli arrestati e manifestiamo la nostra piena solidarietà ai compagni e alle compagne del Movimento Antagonista Livornese e la nostra totale disponibilità a sostenere la loro lotta perché venga fatta luce sui fatti e si ottenga giustizia.
 
Livorno, 12 ottobre 2009

Alessandro Trotta
(Segretario PRC – Fed. di Livorno)