Replica agli amici di Senza Soste

di Alessandro Trotta *

Sinceramente continuo a non capire l’atteggiamento degli amici di Senza Soste nei confronti della Federazione della Sinistra e mi sento di rispondere a quanto da voi pubblicato come semplice iscritto del PRC, senza voler rappresentare quello che pensa la mia organizzazione.
C’è nei nostri confronti una volontà distruttiva fine a se stessa, senza idee e senza progetto.
Una volontà ossessiva che spesso ha portato ad inventare le storie più fantasiose. Ad esempio, fin dal primo numero cartaceo di Senza Soste, si ripete la triste litania di un nostro ingresso in maggioranza a Livorno che puntualmente non si verifica mai (ma guarda un po’!). E la questione, a questo punto,forse non è più neanche solo politica, ma potrebbe riguardare qualche seguace di Freud, o magari consigliare maggior fortuna con  una rubrica fissa del mago Otelma.
Ma stiamo al punto.
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Presidio in prefettura di Livorno organizzato dalla CGIL

In sostegno alla lotta sindacale scende in campo l’opposizione, oggi alle diciassette, davanti alla prefettura di Livorno protesta contro la manovra del Governo.
Rifondazione Comunista, Sinistra Critica, SEL con i loro simboli presiadiano la prefettura, Rifondazione, (Federazione della Sinistra) continua la raccolta delle firme a favore della patrimoniale.

ROMA: Comunicato Stampa

Roma 3 settembre 2011

MANOVRA – FERRERO (PRC – FEDERAZIONE DELLA SINISTRA): NON CONDIVIDO PER NULLA L’INVITO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista ha dichiarato:

“Non condivido per nulla l’invito del Presidente Napolitano alla rapida approvazione della manovra proposta dal governo. Questa manovra non solo è iniqua socialmente, non solo è recessiva ma soprattutto non serve a nulla per combattere la speculazione finanziaria. Questo per la semplice ragione che gli interessi forti della speculazione non vengono toccati in nessun modo.  Il problema non è l’approvazione rapida di una manovra, inutile e dannosa, ma la messa in discussione delle politiche neoliberiste con cui le classi dirigenti europee stanno portando al disastro il nostro continente. Senza questa messa in discussione ogni manovra non farà altro che avvicinare l’Italia al disastro a cui l’Europa ha portato la Grecia”.

Indignati a favore della Patrimoniale

Alla fine della manifestazione dove hanno partecipato circa 10,000 lavoratori, e stato messo un banchetto con la raccolta delle firme sulla patrimoniale, ottima risposta dei partecipanti che si sono trovati a fare la fila.
PETIZIONE POPOLARE INDIGNATI A FAVORE DELLA PATRIMONIALE

Noi sottoscritti cittadini e cittadine italiani siamo indignati. Il governo, con la scusa della crisi economica e della speculazione, vuole demolire lo stato sociale, i diritti dei lavoratori, la democrazia nel paese. Il tutto per difendere privilegi e grandi ricchezze Noi vogliamo difendere i diritti dei lavoratori e lo stato sociale, redistribuire la ricchezza creare nuova occupazione nella difesa dell’ambiente
Proponiamo una politica economica rovesciata, a partire da, Tassa sui grandi patrimoni al di sopra del milione di euro Lotta all’evasione fiscale, anche con una sovratassa sui capitali che hanno usato lo scudo fiscale Dimezzare gli stipendi delle caste e mettere un tetto agli stipendi dei manager. Dimezzare le spese militari. Basta con la guerra in Afghanistan e in Libia Le aziende che delocalizzano devono restituire i finanziamenti pubblici Blocco delle grandi opere inutili e dannose per l’ambiente come la TAV Torino-Lione il Ponte sullo Stretto e uso di quelle risorse per un grande piano di risparmio energetico sviluppo delle fonti rinnovabili, riassetto del territorio

Saremo ancora nelle piazze a raccogliere le firme.

In memoria di Edda Fagni

Autore: Alessandra Mancini Titolo: Edda Fagni l’innovazione pedagogica. Editore: Edizioni del Boccale

Anno di pubblicazione: 2010: Luogo di pubblicazione: Livorno, Numero pagine: 111

Introduzione di: Antonio Santoni Rugiu

La costante azione pedagogica di Edda Fagni contro le discriminazioni sociali, l’integrazione di quei bambini, e delle loro famiglie, che nella mentalità comune erano considerati marginali negli anni ’60-’70, nonostante l’epoca di rivoluzioni storico, culturali, legislative.

Una didattica scolastica incentrata sulle risorse degli alunni, sulle loro capacità fantastiche, creative, sulla possibilità di tentare, provare, inventare soluzioni (“problem solving” è il termine tecnico). Senza dubbio Edda Fagni è stata un’anticipatrice dei tempi: adesso le sue pratiche sono di uso comune. Lei le elaborò ispirandosi a grandi pensatori e, tra tutti, Gianni Rodari è quello a cui ho preferito confrontarla.

Aspirava ad una qualità più alta dell’istruzione e dei servizi socio-educativi, entrambi più adeguati ai ragazzi diversamente abili, e contemporaneamente ad una maggiore qualificazione delle diverse tipologie professionali impegnate in tali contesti, incentivando un contributo alla formazione ed all’occupazione lavorativa.

Come Assessore all’Istruzione del Comune di Livorno cercò di migliorare varie tipologie di servizi, analizzandole sotto varie sfaccettature e conducendoli ad un progresso in cui il rapporto qualità/costi fosse finalizzato alla realizzazione dei più alti principi pedagogici: ogni percorso si risolse in un successo, non senza le dovute difficoltà, trattandosi di sperimentazioni.

Le sue scelte politiche furono sempre finalizzate a questi obiettivi e si concretizzarono nell’iscrizione al Pci ed a Rifondazione Comunista. Con i “compagni” presentò svariati disegni di legge (Consiglio Comunale, Consiglio Regionale, Camera dei Deputati, Senato), ma non solo con loro: credente e laica allo stesso tempo, seppe collaborare in maniera eccelsa anche con i colleghi di altre forze politiche.

Questo libro è il sunto di una ricerca tesa ad evidenziare i suoi interventi nei dibattiti ma anche i suoi pensieri negli appunti personali. Leggendolo appare chiara la sua capacità di confrontarsi e criticare, anche se stessa, senza alcun timore di esprimere la propria opinione.

La Prefazione è del Prof. Antonio Santoni Rugiu (ex-magistero di Firenze, ambito storico-pedagogico), con il quale collaborò per la stesura dell’opera “Giorni di scuola” e del libro “Insegnamento come animazione”. L’applicazione dei concetti espressi in quest’ultimo vengono spiegati in appendice da Mauro Pardini (psico-pedagogista noto agli insegnanti e all’utenza scolastica).