I Piani di Emergenza Esterna sono documenti con i quali il Prefetto organizza la risposta di protezione civile e di tutela ambientale per mitigare gli effetti dannosi di un incidente rilevante.
Il Piano di Emergenza Esterna dell’impianto Eni di Stagno, così come quelli degli altri impianti a rischio, non è reperibile sul sito della prefettura di Livorno, dove al massimo si trova una vecchia pagina archiviata con l’elenco degli stabilimenti a rischio incidente rilevante.
Sul sito del Comune di Collesalvetti si invita a consultare il Piano di Emergenza Esterna direttamente presso gli uffici della prefettura, e si fa riferimento ad un ultimo aggiornamento del Piano avvenuto nel 2017.
Pensiamo che così non vada bene, servono trasparenza, accessibilità e informazioni aggiornate sullo stato di questi importanti documenti!
Qui sotto un comunicato stampa sul tema:
RAFFINERIA ENI DI LIVORNO: PERCHÉ NON RISULTA AGGIORNATO IL PIANO DI EMERGENZA ESTERNO?
PREFETTURA DI LIVORNO CHIARISCA, ANCHE SU TRASPARENZA, PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLA REDAZIONE DEL PIANO ED ESERCITAZIONI.
PAESE MOLTO ARRETRATO SU CONCRETA APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA SUGLI IMPIANTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE
Gli attivisti della Rete No Gas hanno evidenziato poco fa una situazione incresciosa che riguarda il Piano di Emergenza Esterno della Raffineria ENI di Livorno – Collesalvetti. Il piano, così come presentato sul sito del Comune, sarebbe stato aggiornato l’ultima volta nel 2017 e quindi sarebbe scaduto da ben 4 anni in quanto la legge obbliga ad aggiornarlo al massimo ogni tre anni.
Inoltre appare letteralmente incredibile che nell’era digitale il comune inviti i cittadini a consultare il piano andando in prefettura fisicamente negli orari di apertura.
I cittadini che abitano attorno alla Raffineria dovrebbero conoscere a menadito il Piano perché devono sapere come comportarsi in caso di incidente. Quindi, come accade in altre realtà, non solo il Piano dovrebbe essere disponibile su tutti i siti istituzionali ma dovrebbe essere adeguatamente pubblicizzato.
Siamo andati sul sito WEB della Prefettura di Livorno e lì non siamo riusciti a trovare proprio nulla, anche per tutti gli altri impianti a rischio di incidente rilevante della Provincia.
Il piano deve essere elaborato con la popolazione, come prescrive la legge, e usato per fare periodiche esercitazioni. Qui l’ultima sarebbe quella del 2018!
Purtroppo nel nostro paese dobbiamo constatare un’applicazione assai disinvolta delle normative sugli impianti a rischio di incidente rilevante e fa specie che troppo spesso siano proprio le prefetture ad essere inadempienti, come abbiamo rilevato anche in altre regioni. Le lacrime di coccodrillo non servono a nulla e anzi diventano particolarmente irritanti davanti alle continue tragedie che avvengono in questi siti che dovrebbero essere super controllati.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale – Marco Chiuppesi, segretario della federazione di Livorno del Partito della Rifondazione Comunista